
EMOZIONI UNICHE IN ECUADOR E GALAPAGOS
Eccoci di rientro da un viaggio in Ecuador e Galapagos, un viaggio che è difficile da descrivere per la profondità di emozioni che ci ha regalato!
Incontrare i popoli indigeni, conoscere le usanze locali, assaggiare la cucina ecuadoregna sono state alcune delle peculiarità di questo viaggio. La vera essenza però di questa straordinaria esperienza è stata vedere da vicino animali endemici che vivono solo qui, in un piccolo ecosistema immerso nell’oceano, fuori dal Mondo. Siamo grate di essere state accolte in questo arcipelago dove l’uomo fortunatamente è solo spettatore in una natura sovrana. Osservare flora e fauna che si sono trasformati per sopravvivere ad un ambiente ostile, così come ci ha insegnato Darwin, per noi è stato un immenso privilegio. Nonostante la nostra presenza la natura ha seguito il suo corso, rendendoci partecipi di momenti indimenticabili come la nascita di un piccolo di sula o il corteggiamento di una fregata.
ECUADOR
Siamo atterrate a Quito, la capitale abbarbicata tra montagne e vulcani, tutti ricoperti da una vegetazione rigogliosa. Per nostra grande fortuna la pioggia ci ha permesso di ammirare il cono imbiancato del vulcano Cotopaxi (5897m).
Durante la prima giornata abbiamo visitato la cittadina di Otavalo, dove di sabato si tiene un animato mercato, luogo di incontro degli indigeni vestiti ognuno con il proprio abito tradizionale. Oltre ai venditori di frutta e verdura, tessuti colorati e artigianato, non manca chi vende rimedi miracolosi a base di foglie di coca o addirittura bizzarri cappelli che vengono usati solo durante le feste….curiosità, questi cappelli in lana di pecora sono duri come la pietra.

Abbiamo poi pranzato presso una tipica estancia risalente al 1700 dove si respirava un’atmosfera di altri tempi. Pensate che qui aveva anche pernottato il libertador sudamericano Simon Bolivar.

Il giorno seguente l’abbiamo dedicato al centro storico di Quito. La città è ricca di bei palazzi e chiese riccamente decorate anche in stile barocco. Tra le principali quella di S.Francesco con uno straordinario soffitto ornato e un tranquillo chiostro abbellito da palme e fiori. Dall’alto del suo campanile abbiamo goduto di una vista mozzafiato della città.
Di grande interesse anche la Cattedrale con i suoi gargoyles dalle sembianze di animali come la tartaruga, il caimano e la scimmia. Fra le altre particolarità sulla facciata della chiesa si trova una vetrata a forma di cuore, tramite cui la figura di Gesù guarda, perfettamente in linea, la statua della Madonna Alata di Quito posta sul Panecillo, la collina che fu l’antico tempio del sole chiamato Yavirac. La città di Quito, inoltre, è perfettamente allineata con l’antica capitale inca di Cusco. Ciò denota il forte sincretismo fra la religione cattolica e quella indigena.
Le vie del centro pedonale, gremite in occasione del week end e della sentita Festa della Mamma, sono popolate da venditori, lustrascarpe e musicisti che suonano il tradizionale pasillo. Sembrava di stare completamente immersi in una grande festa. Per pranzo usciamo dalla città e ci dirigiamo nel mezzo della natura, al cospetto di coni vulcanici lussureggianti. Quando si alza la nebbia sembra di stare in una nuvola! Nel pomeriggio poi arriviamo alla Mitad del Mundo, la linea dell’Equatore alla latitudine 0°0’00” che divide Nord e Sud: un’emozione pensare di avere i piedi in due emisferi diversi!

GALAPAGOS
Sveglia all’alba, il volo che ci porta alle Galapagos parte al mattino presto! Non stiamo nella pelle all’idea di poter coronare un sogno e di ammirare questo paradiso di biodiversità.
Non appena mettiamo piede a Baltra ci sembra di stare già in un altro pianeta, l’aeroporto si trova immerso nella vegetazione brulla, ci accoglie un sole caldo e le insegne delle tartarughe che ci ricordano che ci troviamo in un’area protetta da rispettare e preservare. Dopo tutte le pratiche di ingresso, eccoci al porticciolo da cui un gommone ci porterà alla nostra barca. Per le prossime tre notti dormiremo a bordo di un’imbarcazione dotata di ogni confort che ci permetterà di scoprire questo arcipelago. Esistono navigazioni da 3 o 4 notti, abbinabili tra loro, con le quali si ha modo di visitare più isole. In alternativa, pernottando su una delle quattro isole abitate, si possono fare escursioni giornaliere.
Appena arrivate a bordo dal balcone della nostra cabina una fregata ci dà subito il benvenuto e sembra voler entrare.
La vita a bordo è ben organizzata, i gruppi di 16 persone massimo hanno la propria guida e il proprio nome identificativo di un animale. Un annuncio ci chiama per prepararci per la prima escursione…giubbotto di salvataggio e discesa in gommone! Si parte per raggiungere Seymour Nord. Il panorama è davvero incredibile, sembra di stare nel bel mezzo di un documentario: camminiamo tra iguane di terra che si mimetizzano con le rocce, sule dalle zampe azzurre con i loro piccoli, fregate che gonfiano il loro petto per impressionare le femmine…e ancora, una volta raggiunta la spiaggia non mancano leoni marini e granchi rossi! Che emozione questa prima giornata!

Per il secondo giorno ci attende un programma impegnativo! Sveglia all’alba e primo trekking a Bartolomè: la vista dall’alto è davvero impressionante. Terra brulla senza vegetazione, baie cristalline e rocce dalle forme più bizzarre! Qui effettuiamo anche il nostro primo snorkeling per ammirare numerosi pesci colorati! Nel pomeriggio poi dedichiamo del tempo allo snorkeling tra aquile di mare e buffi pinguini. Infine ultima uscita per raggiungere Sullivan Bay sull’isola di Santiago con la sua straordinaria colata lavica: camminiamo sul terreno nero, con spaccature che si aprono sotto i nostri piedi. Sembra un paesaggio apocalittico! Siamo davvero fortunate perché avvistiamo un airone lavico e il raro falco delle Galapagos….ci sono solo 800 esemplari. In tarda serata poi, per caso, ci affacciamo dal ponte della barca e ci accorgiamo che siamo circondate da un branco di squali…allo stesso tempo emozione e brividi ci hanno pervaso, che esperienza!

La terza giornata è dedicata all’isola di San Cristobal. Qui cominciamo con un trekking a Punta Pitt, partendo da una spiaggia dalla sabbia verde per la presenza del minerale olivina. Si sale attraverso rocce scavate dal vento per andare alla ricerca delle sule dai piedi rossi. A differenza di quelle dai piedi azzurri che nidificano a terra, quelle dai piedi rossi fanno il proprio nido sugli alberi. Arriviamo fino ad una scogliera battuta da mare e vento, per poi rientrare alla spiaggia dove ci attende uno snorkeling coi i giocosi leoni marini! Il pomeriggio raggiungiamo infine la paradisiaca spiaggia di Cerro Brujo: acqua turchese e sabbia bianca in contrasto con le rocce nere laviche e le iguane marine, anch’esse del colore della lava.

L’ultimo giorno, prima della partenza, visitiamo il centro di riproduzione delle tartarughe giganti di San Cristobal. Qui vengono fatti nascere in cattività piccoli di tartaruga che all’età di cinque anni verranno introdotti nella natura. Una curiosità su questi animali centenari: la femmina può decidere se fecondare o meno le proprie uova…e può aspettare fino a cinque anni dal momento dell’accoppiamento. Che scoperta!
Con tanta voglia di rimanere alle Galapagos, raggiungiamo in volo il continente alla volta di Guayaquil, capitale economica del Paese. Ci facciamo una lunga passeggiata lungo il moderno Malecòn 2000 che costeggia il fiume Guayas. Questa zona è caratterizzata da ponti, ristoranti e giardini ben curati.
A Guayaquil non ci manca una salita al faro, passando per il colorato quartiere di Las Peñas con le sue casette coloniali. Dopo ben 444 scalini arriviamo in cima per osservare la città dall’alto. Infine, non si può che terminare con le iguane verdi del parco Seminario…alcune addirittura arrampicate sugli alberi.

Un grazie infinito ai volti e ai sorrisi dell’Ecuador e alla sua natura così unica, ma al tempo stesso così fragile. Un tesoro inestimabile da preservare!
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